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Premessa

Le opere d'arte e gli oggetti di arte sacra posti all'interno della Chiesa del Vivaio sono notevoli per quantità e qualità: 30 tele, alcune con cornici di ottima fattura; un coro e un organo monumentali accompagnano altre 190 opere lignee e 90 oggetti di arte sacra prodotti con materiali diversi; le opere in pietra e marmo, comprendenti anche 5 monumenti funebri e gli elementi in stucco, sono 120; i metri quadri di intonaci e pitture murali sui quali occorre intervenire sono oltre 750.

I LABORATORI DELL'ISTITUTO A FIRENZE
Via Maggio 13


Palazzo Spinelli ha iniziato il restauro delle tele della chiesa del Vivaio alla fine del 2006 nei propri laboratori fiorentini.
Dopo l'approvazione del progetto da parte del Soprintendente dr. Bruno Santi, i nove dipinti più importanti sono stati trasferiti nei laboratori di Palazzo Ridolfi dove i docenti più esperti hanno coordinato il lavoro complementare degli studenti del terzo anno, già in possesso del titolo di Tecnico Qualificato. La direzione tecnica, come da prassi, è stata affidata alla Soprintendenza nella persona della dr.ssa Caterina Caneva.

Il primo dipinto, l'ovale della Immacolata Concezione, dopo un eccezionale e intenso lavoro, è stato restituito al Vivaio il 28 maggio 2007, completamente restaurato con la sua cornice, e riposto nella sua collocazione originaria al centro dell'abside.
Gli altri otto dipinti collocati in alto lungo le pareti della navata, come riporta il manoscritto del padre Giacomo Lorini, sono stati fatti eseguire da artisti fiorentini del XVIII secolo (cm. 200x100).
Dopo gli interventi di restauro pittorico, saranno riconsegnati tra il 2008 e il 2009 per essere inseriti nelle loro allocazioni originali solo al termine del restauro delle pareti della chiesa.
I 13 dipinti ovali su tela della Via Crucis sono in restauro presso l'U.I.A. Il quattordicesimo è un dipinto a olio su muro.

I LABORATORI DELL'ISTITUTO AD INCISA
Nel chiostro del convento




Altri cinque dipinti di grandi dimensioni sono tuttora nella chiesa e non potranno essere trasportati nella sede dell'Istituto.
Alcune opere di minore importanza ma tuttavia importanti per il Convento (dipinti, statue di legno e di cartapesta, ecc.), non riportate nella sezione pubblicata, saranno restaurate in fasi successive.
Per favorire in particolare il restauro delle tele di grande dimensione, la Parrocchia e l'Istituto hanno previsto l'allestimento di due laboratori di restauro dipinti nel complesso conventuale: uno al centro della cappella laterale sinistra e l'altro in una grande sala nel chiostro.
I due laboratori saranno supportati da un terzo dedicato al restauro delle opere lignee. I laboratori saranno curati direttamente da Gaetano Giosuè, nostro Vicepresidente Vicario per i Beni Culturali del Valdarno.



Tutti i dipinti della Chiesa del Vivaio presentano danni similari, a testimonianza di una uniformità di esecuzione e di danno del tempo e forse anche dell'uomo (presenza di stesure di materiale proteico come le colle animali, date per saturare e ritensionare le opere). In relazione alle caratteristiche simili dei danni riscontrabili sulle tele, l'intervento di restauro effettuato sul dipinto ovale dell'Immacolata Concezione risulta in generale valido per tutte le opere.

La direzione dell'Istituto vuole qui ringraziare i docenti Gabriella Forcucci, Paola Mariotti, Natalia Materassi, Gastone Tognaccini e i loro assistenti Martina Previatello e Francesca Ridolfi, nonché i sacerdoti don Lorenzo, don Franco e don Guido, per la loro sensibilità e dedizione, così come i ricercatori e agiografi Grazia Furferi, Eleonora Pecchioli, Alessandro Nesi, Claudio Paolini e Pasquale Troìa.


Ester Calabrò
Direttrice dell'Istituto

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